Numero chiuso = test di ammissione

Indice articolo:

  1. Cosa sono i test di ammissione all’università?
  2. Pro e contro del test di ammissione nazionale
  3. Esiste un modo per prepararsi al meglio a questo test?

1) Cosa sono i test di ammissione all’università?

Moltissimi giovani nell’estate post diploma di maturità si trovano nella condizione di scegliere tra proseguire gli studi all’università o tentare l’ingresso nel mondo del lavoro. Generalmente durante l’ultimo anno delle scuole superiori si svolgono delle giornate di orientamento nelle quali i ragazzi vengono introdotti nel mondo universitario attraverso la visita dei dipartimenti e possono così dialogare con studenti, docenti e ricercatori che si mettono a disposizione per illustrare loro i diversi corsi di laurea e rispondere alle loro curiosità. Ricordo che anche io partecipai a questi eventi trovandoli decisamente interessanti. Aiutano a capire un po’ meglio il mondo universitario e ad iniziare la raccolta di informazioni utili per la scelta dell’università.

Oggigiorno le facoltà scientifiche (parlerò solo di questo campo perché è quello che meglio conosco e che ho sperimentato in prima persona) hanno pressoché tutte limitato l’accesso ad un numero definito di studenti. Questa condizione fa si che per riuscire ad immatricolarsi (= iscriversi all’università) è necessario superare un test di selezione, chiamato anche “test di ammissione“. In generale questo test è organizzato in tue tipologie che elenco di seguito:

  • accesso programmato con selezione locale
  • accesso programmato con selezione nazionale

Nel primo caso (selezione locale) intendo un concorso che vede gareggiare per i posti a disposizione solo coloro che partecipano nella sede prescelta, quindi chi dovesse supera la prova collocandosi in una posizione della graduatoria locale entro l’ultimo posto di quelli messi a disposizione dal bando di concorso, può immatricolarsi nella università prescelta.

Nel secondo caso (selezione nazionale) il concorso vede tutti i partecipanti eseguire un test identico ed in contemporanea in tutti gli atenei del paese. Con questo modo si ottiene la formazione di un’unica graduatoria nazionale e la situazione si complica. Infatti per immatricolarsi ci sono delle regole leggermente più complesse che, a seconda degli scorrimenti (= aggiornamenti cadenzati della graduatoria) possono durare molte settimane, se non mesi.

2) Pro e contro del test di ammissione nazionale

Secondo la mia personale opinione il test di ammissione nazionale possiede dei pregi ma anche alcuni difetti che ho deciso di elencare qui di seguito, assieme anche alle correzioni che secondo me andrebbero eseguite alla normativa di legge per migliorarla.

ASPETTI POSITIVI

  • il test è formulato e corretto da un unica struttura a livello nazionale garantendo la massima equità in termini di difficoltà di svolgimento rispetto ad un test che varia da ateneo ad ateneo.
  • si può concorrere per tutti gli atenei del paese, quindi se non si raggiungesse un punteggio utile per la prima scelta (= università dove si esegue materialmente il test) si può concorrere col medesimo punteggio la seconda, terza, quarta scelta e così via.

ASPETTI NEGATIVI

  • il test non viene svolto “realmente” nelle stesse condizioni in tutto il paese: per esempio in alcune strutture si esegue sugli spalti di palasport senza la possibilità di avere un banco dove appoggiare i fogli, mentre in altri avviene in spazi ampi quali fiere oppure aule che danno un confort migliore nello svolgimento della prova.
  • la graduatoria nazionale scorre molto lentamente e ci possono volere mesi per completare il numero di candidati immatricolati previsti per quella sede dal bando di concorso.

CORREZIONI POSSIBILI

  • adottare un numero massimo di scelte per ateneo per accelerare gli scorrimenti della graduatoria nazionale e impedire condizioni di stallo
  • adottare gli stessi criteri di svolgimento della prova (ad esempio tutti i candidati avranno a disposizione una postazione con un banco di tot dimensioni ecc.)

3) Esiste un modo per prepararsi al meglio a questo test?

La risposta a questo quesito è sicuramente “SI!”. Ma quale? In questo caso non è molto facile rispondere e sul web è possibile trovare svariate guide create a questo scopo. Innanzi tutto io vorrei dare alcune dritte che aiutano per preparasi avendo potuto superare questo concorso essendo iscritto come studente a Medicina e Chirurgia. Premetto che questi consigli NON possono andare bene a tutti i canditati, ma sono solo delle strategie che con me hanno funzionato e che voglio metterti a disposizione nella categoria di questo blog chiamata “Da CTF a Medicina“.